Il colesterolo alto, anche detto ipercolesterolemia è una condizione patologica estremamente frequente. Secondo l’ISS (Istituto Superiore di Sanità), infatti, il 21% degli uomini e il 23% delle donne compresi tra i 35 e i 74 anni, è ipercolesterolemico, quindi presenta valori di colesterolo elevati. In questo articolo spiegheremo quali sono le sue funzioni, le differenze tra HDL e LDL e quale dieta seguire in caso di colesterolo alto. Cos’è il colesterolo? Quali sono i fattori di rischio cardiovascolare? Che differenza c’è tra colesterolo HDL e LDL? Quali sono i valori ottimali? Dieta per colesterolo alto: Alimenti Grassi saturi Colesterolo negli alimenti e fibre Grassi mono-polinsaturi Carne rossa, uova e colesterolo Dieta per il colesterolo alto: Nutraceutici e Integratori Migliorare lo stile di vita è la chiave! Riflessione finale Cos’è il colesterolo? Il colesterolo è una molecola facente parte del gruppo dei lipidi. È presente unicamente negli animali, mentre nelle piante abbiamo delle forme di diversa struttura che prendono il nome di fitosteroli. Una delle tante funzioni del colesterolo risiede nelle membrane cellulari delle nostre cellule. Le membrane sono fondamentali per far comunicare correttamente l’interno della cellula (dove avvengono moltissime reazioni chimiche) con l’ambiente esterno. A dare forma a queste membrane ci sono delle lunghe catene di fosfolipidi che determinano una precisa struttura della membrana. In mezzo ai fosfolipidi troviamo il colesterolo che permette di mantenere una certa stabilità e fluidità della membrana. La maggior parte del colesterolo (circa il 75%) lo possiamo trovare nel Sistema Nervoso Centrale (fondamentale per la formazione delle guaine mieliniche), nel tessuto connettivo, nel muscolo e nella pelle.A questo punto vi starete chiedendo: e allora se il colesterolo è così tanto importante, perché viene descritto sempre come un nemico della salute? La risposta è piuttosto semplice! Il colesterolo, in elevate quantità nel sangue, è implicato nella patogenesi dell’aterosclerosi, pertanto ha un ruolo cardine nella medicina preventiva. L’aterosclerosi non è altro che una condizione patologica rappresentata da una perdita di elasticità da parte delle arterie con l’accumulo di materiale lipidico, infiammatorio e successivamente fibrotico che porta spesso ad esiti cardiovascolari spiacevoli come l’infarto del miocardio o l’ictus. Quali sono i fattori di rischio cardiovascolare? L’aterosclerosi è una patologia multifattoriale. Questo significa che non è soltanto il colesterolo elevato ad indurre un inizio di aterosclerosi, ma sono una molteplicità di fattori. Per agire in via preventiva ai possibili rischi cardiovascolari è bene fare delle precisazioni ed elencare quelli che sono i principali rischi cardiovascolari da non sottovalutare. Possiamo suddividerli in due grandi categorie: NON MODIFICABILI (sono tutti quei fattori dove noi non possiamo intervenire in nessun modo) Età avanzata Etnia Familiarità per malattie cardiovascolari Sesso maschile MODIFICABILI (sono quei fattori dove possiamo intervenire per abbassare il rischio cardiovascolare) Fumo di sigaretta Ipertensione arteriosa Profilo lipidico alterato (LDL Alto, HDL Basso, Trigliceridi Alti) Sedentarietà Iperomocisteinemia (Omocisteina alta nel sangue determina un maggior rischio cardiovascolare) Obesità (soprattutto quella di tipo addominale con aumento del tessuto adiposo viscerale) Di fattori di rischio ne esistono molti altri, ma oggi ci concentreremo su questi che sono sicuramente i più frequenti. Che differenza c’è tra colesterolo HDL e LDL? Il colesterolo, nel sangue viene trasportato da due tipi di lipoproteine: HDL e LDL. Noi associamo il colesterolo buono a quello HDL mentre il colesterolo cattivo a quello LDL. Perché? Per spiegarlo in modo molto semplificato ma efficace, le lipoproteine HDL trasportano il colesterolo dalla periferia al fegato dove viene degradato, per questo viene definito anche come “colesterolo spazzino“. Le lipoproteine LDL, invece, trasportano il colesterolo verso la periferia e quindi verso i vasi sanguigni e nello specifico le arterie. Partendo da questo concetto, possiamo già intuire come il colesterolo LDL possa provocare l’innesco dell’aterosclerosi. Ma cosa succede nello specifico? In condizioni normali le LDL si legano al proprio recettore (LDL-r) che permette alle lipoproteine di entrare nella cellula, mantenendo così, normali i valori nel sangue. In condizioni patologiche dove prevalgono i fattori di rischio cardiovascolare quello che succede è che le LDL si trasformano in LDL ossidate cambiando struttura e non vengono più riconosciute dal proprio recettore. Questo, insieme ad altri meccanismi determina una maggior permanenza delle LDL ossidate nelle arterie (nello spazio sub-endoteliale). L’accumulo di LDL ossidate provoca una risposta da parte delle cellule immunitarie ed in particolare di macrofagi, che attraverso un loro recettore, inglobano le LDL ossidate per cercare di eliminarle. Questo alla lunga induce un aumento di questo materiale lipidico e infiammatorio che determina la crescita della placca aterosclerotica che poi va ad ostacolare il normale flusso sanguigno. Tutto precipita, quando si rompe un cappuccio fibroso situato sull’ateroma e ciò costituisce un grave evento in quanto accorrono le piastrine che iniziano una fase di coagulazione che è chiaramente controproducente al normale scorrimento del flusso sanguigno. Questo porta successivamente ad un infarto del miocardio, un ictus o qualsiasi altro evento cardiovascolare. Quali sono i valori ottimali? Colesterolo Totale < 200 mg/dl HDL > 40 mg/dl uomini > 50 mg/dl donne LDL < 100 mg/dl Trigliceridi < 150 mg/dl In ambito clinico il target terapeutico è l’LDL, sia per quanto riguarda le modifiche sulla dieta per il colesterolo alto, sia un eventuale terapia farmacologica. Ricordiamo, inoltre, che per chi ha subito degli eventi cardiovascolari acuti come l’infarto, il target di riferimento dell’LDL non sarà più <100 mg/dl ma decisamente più basso (circa 50 mg/dl). Dieta per colesterolo alto: Alimenti Dopo una lunga introduzione su cos’è il colesterolo e dopo aver visto i principali fattori di rischio cardiovascolare, vediamo ora come possiamo intervenire attraverso una dieta ben strutturata e specifica per chi soffre di colesterolo alto. Grassi saturi È stato accertato, ormai, l’effetto ipercolesterolemizzante degli acidi grassi saturi, soprattutto quelli a lunga catena (miristico e palmitico). Svolgono un ruolo simile anche gli acidi grassi trans (o idrogenati). Questo effetto è caratterizzato dall’aumento dei livelli di LDL nel sangue a causa dell’inibizione del recettore dell’LDL (che abbiamo citato nell’introduzione). Quindi è importante limitare tutti quegli alimenti che contengono elevati livelli di grassi saturi come: Carni grasse Insaccati e salumi Burro Olio di palma