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Dieta in gravidanza: Quali cibi evitare?

La dieta in gravidanza gioca un ruolo fondamentale sia per il corretto sviluppo del feto, sia per assecondare le nuove necessità metaboliche della madre. È importante quindi evidenziare quelli che sono i nuovi fabbisogni nutritivi durante questi nove mesi e soprattutto quegli accorgimenti comportamentali da adottare per prevenire qualsiasi tipo di danno al corretto sviluppo fetale. Dieta in gravidanza: Introduzione Qual è il corretto aumento di peso in gravidanza? Cosa determina l’aumento ponderale Dieta in gravidanza: Fabbisogni nutritivi Minerali e Vitamine Dieta in gravidanza: Quali alimenti evitare? È possibile mangiare il pesce in gravidanza? Alcol, Caffè e Dolcificanti Regole comportamentali in gravidanza Conclusioni Dieta in gravidanza: Introduzione In gravidanza avvengono degli adattamenti anatomici, funzionali e metabolici che sono essenziali per assecondare l’evoluzione della gravidanza e l’adeguata crescita fetale. Nel primo trimestre, si avrà un’aumentata secrezione di insulina e una maggior sensibilità ad essa. Questo primo periodo di gravidanza viene definito “anabolico” poiché si avrà un aumento del tessuto adiposo secondario anche all’azione dell’insulina. Questo permette al corpo di prepararsi a soddisfare tutte le nuove richieste durante i nove mesi. Nel secondo e terzo trimestre, invece, inizia la fase definita come “catabolica“, dove aumenta la lipolisi (degradazione del tessuto adiposo in acidi grassi e glicerolo) e l’insulino resistenza e questo comporta un maggior accumulo di nutrienti in circolo che servono a garantire ulteriori risorse al feto. Qual è il corretto aumento di peso in gravidanza? L’aumento ponderale in gravidanza spaventa molto, ma quello che dobbiamo capire è che un aumento di peso è ovviamente fisiologico. Quello che dobbiamo evitare è un eccessivo aumento di peso, o al contrario uno scarso aumento ponderale. A questo punto la domanda sorge spontanea: Qual è il corretto aumento di peso durante il periodo di gestazione?La National Academy of Medicine (ex IoM) ha riportato delle linee guida che suddividono l’aumento ponderale in base al BMI pre-gravidico. BMI PRE-GRAVIDICO(Kg/m2) AUMENTO PONDERALETOTALE SOTTOPESO (<18,5) 12,5 – 18 Kg NORMOPESO (18,5 – 24,9) 11,5 – 16 Kg SOVRAPPESO (25 – 29,9) 7 – 11,5 Kg OBESITÀ (≥30) 5-9 Kg National Academy Of Medicine Come possiamo vedere da questa immagine, per donne che sono normopeso prima dell’inizio della gestazione, l’aumento che ci si aspetta a fine gravidanza varia dagli 11,5 fino ai 16 Kg. Se il BMI pregravidico è sopra o uguale a 30 (obesità), l’aumento di peso deve necessariamente essere contenuto e non superare i 9 Kg. Proprio per questo motivo, una corretta dieta in gravidanza è fondamentale per evitare che ci siano situazioni di eccessivo incremento di peso e viceversa. Cosa determina l’aumento ponderale? Nel primo trimestre il peso incrementa di circa 1,5 Kg ed è associato all’espansione del volume plasmatico e alla crescita dell’utero. Nel secondo trimestre avremo un aumento di circa 0,4 kg/settimana, per un totale di 5 Kg ed è causato dall’espansione del tessuto adiposo e del tessuto mammario. Per concludere, nel terzo trimestre il peso aumenta di circa 5kg ed è associato alla crescita del feto, all’incremento del volume del liquido amniotico e della placenta. Un eccessivo aumento di peso può provocare delle complicanze nella gravidanza, ma soprattutto un maggior rischio di obesità nell’età infantile del nascituro. Anche uno scarso aumento di peso può riservare delle problematiche come il rischio di parto pretermine, un basso peso alla nascita e una mortalità perinatale. Dieta in gravidanza: Fabbisogni nutritivi Le richieste energetiche in questi nove mesi sono aumentate, ma rispetto a quello che si pensa, l’affermazione “in gravidanza si deve mangiare per due” è errata e fuorviante.Nel primo trimestre, salvo situazioni di sottopeso, il fabbisogno energetico non è aumentato e, di fatto, non vi è nessun incremento in termini di calorie. Nel secondo trimestre, invece, i LARN consigliano un incremento di 350 Kcal/die per sostenere in modo adeguato le necessità del feto.Per quanto riguarda, invece, l’ultimo trimestre, a causa delle ulteriori modifiche feto-placentare, l’aumento calorico sale a 460 Kcal/die. Le proteine, invece, secondo i LARN aumentano di 0,5-1gr/die nel primo trimestre, di 7-8gr/die nel secondo trimestre e di 21-26 gr/die nel terzo trimestre. Le proteine sono essenziali per lo sviluppo dei tessuti materni e del feto. Il fabbisogno proteico dovrebbe derivare da alimenti ad alto valore biologico quale: latte e derivati, uova, carne e pesce. L’apporto proteico potrebbe essere scarso nelle diete vegetariane e vegane.Per quanto riguarda i carboidrati, i valori non si discostano da quelli stipulati dai LARN per la popolazione generale (45-60% delle calorie totali, preferibilmente integrali).I grassi devono rimanere tra il 20-35% delle calorie totali e devono essere rappresentati maggiormente da acidi grassi insaturi e ridurre al di sotto del 10% delle calorie totali quelli saturi. Importantissima l’assunzione di acidi grassi Omega 3 rappresentati maggiormente da EPA e DHA. Il DHA è fondamentale per il corretto sviluppo del sistema nervoso del feto. Gli Omega 3 si possono trovare principalmente nei pesci grassi come il salmone, le aringhe, il tonno fresco e lo sgombro. Minerali e vitamine Parliamo ora del fabbisogno di micronutrienti. In gravidanza, la necessità di alcuni minerali e vitamine sale in rapporto sempre alle modifiche anatomico-metaboliche che caratterizzano questa fase: Ferro: Il fabbisogno in gravidanza sale a 27 mg/die ed è associato alle perdite giornaliere, alle richieste fetali e all’aumento del numero di globuli rossi della madre. Il ferro è di fondamentale importanza per evitare condizioni di anemia sideropenica. Calcio: Il fabbisogno sale a 1,2 gr/die ed è estremamente importante per evitare condizioni di osteomalacia nella madre e problemi del tessuto osseo nel feto. È fondamentale, quindi assumere latte e derivati per coprire i fabbisogni di calcio. Iodio: Lo iodio è un minerale essenziale al corretto sviluppo della tiroide, e di conseguenza, del sistema nervoso fetale. Il fabbisogno in gravidanza sale a 200 µg/die. Un deficit di Iodio che è tipico delle gestanti ipotiroidee può provocare ritardo mentale e alterazioni dello sviluppo. Acido Folico: L’acido folico è essenziale per prevenire il rischio di sviluppo di difetti del tubo neurale come la spina bifida e pertanto il fabbisogno in gravidanza sale a 0,6 mg/die. Vitamina D: Il fabbisogno di Vit.D consigliato in gravidanza è pari a 600 UI/die (15 µg/die). È essenziale per evitare

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